Unione Nazionale Consumatori

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Compagnie telefoniche: denuncia ad Agcm e Agcom per fattura a 28 giorni

L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust  e all’Autorità delle Comunicazioni contro Vodafone e Tim, che, tornando alla fatturazione mensile, nel comunicare l’aumento dell’8,6% dell’abbonamento mobile e di rete fissa non hanno informato adeguatamente e correttamente i propri clienti privati e ha diffidato Windtre e Fastweb perché non facciano altrettanto.

Sia Vodafone che Tim fanno presupporre che nulla cambia per il consumatore e che si tratta di una semplice modifica tecnica legata ad un cambio della legge. Ma così si può indurre in errore il consumatore, falsando il suo comportamento economico, facendogli prendere una decisione che altrimenti non avrebbe preso: restare abbonato a quella società invece che recedere e passare ad altro operatore” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Se, infatti, fosse una modifica prevista dalla legge, sarebbe inutile cambiare operatore, dato che per tutti sarebbe la stessa identica cosa. Non tutti i consumatori conoscono la vicenda, come è iniziata e da dove scaturisce la legge. Da qui l’esposto in cui chiediamo di accertare se vi sono profili di ingannevolezza del messaggio e se la pratica commerciale è scorrettezza” conclude Dona.

Per quanto riguarda Tim, ad esempio, sul sito della compagnia si leggono frasi come: “pur mantenendo invariata la spesa annuale“, “in ottemperanza alle nuove disposizioni previste dalla Legge 172/17 del 4 dicembre scorso” e “le modifiche non prevedono variazioni di spesa annua”.

Per quanto riguarda Vodafone, si sostiene, sia sul sito che negli sms, che “la spesa complessiva annuale non cambia” e che l’aumento è una diretta conseguenza della legge e non una scelta autonoma della società: “Ai sensi della Legge 4 dicembre 2017, n.172 ……  i servizi e le promozioni attive si rinnoveranno su base mensile anziché ogni 4 settimane” è l’inizio dell’informativa.

Inoltre, negli sms inviati da Vodafone, non si riportano informazioni esaustive rispetto al diritto del consumatore di poter recedere senza alcuna spesa, ma si rimanda ad una chiamata o al sito per i dettagli relativi del recesso. E’ scritto, infatti, che “per conoscere i dettagli delle modifiche, le tue offerte attive, informazioni sul recesso o passaggio ad altro operatore senza penali entro i prossimi 30 giorni, chiama il 42590 o vai su voda.it/infoma“.

Infine, Vodafone maschera un peggioramento del servizio. Infatti, pur passando la fatturazione da 28 a 30 giorni, restano inviati i Gb, i minuti e gli sms, a differenza Tim che, invece, ha deciso di riparametrare le soglie previste dalle proprie offerte, innalzandole in modo proporzionale.

L’associazione ha deciso anche di diffidare Windtre e Fastweb, che non hanno ancora comunicato le loro intenzioni, perché non innalzino i loro prezzi dell’8,6% e perché, in quella malaugurata ipotesi, comunichino in modo corretto con i loro clienti.

Ricordiamo che abbiamo messo a disposizione un form per le pre-adesioni ad eventuali azioni di tutela. Avete aderito già in moltissimi quindi per chi non lo avesse ancora fatto ecco il link (https://www.consumatori.it/rimborsi-bollette-28giorni).

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