Il fallimento di Mercatone Uno rappresenta certamente un dramma innanzitutto per i 1.800 lavoratori che, da un giorno all’altro, si sono trovati senza occupazione.
Ma ad essere molto preoccupati per questa improvvisa chiusura sono anche centinaia di consumatori che, in perfetta e assoluta buona fede, ignorando la grave situazione debitoria di Mercatone Uno, hanno acquistato in questi mesi mobili, cucine e complementi di arredo, versando anche cospicui anticipi o sottoscrivendo appositi finanziamenti, con il rischio concreto, oggi, di non vedersi mai consegnati i beni comprati e di doverci anche rimettere dei soldi.
Cosa possono fare, oggi, i consumatori che si trovino in queste condizioni?
Innanzitutto è necessario che venga inviata una lettera di diffida e messa in mora a Mercatone Uno chiedendo che l’azienda adempia alla sua obbligazione, pur sapendo che oggi è materialmente impossibile che questo avvenga, visto l’intervenuto fallimento.
Ma questo è un adempimento preliminare di fondamentale importanza per poter poi procedere.
I consumatori coinvolti, quindi, per ottenere indietro i soldi già versati, dovranno tempestivamente insinuare il loro credito nello stato passivo, nell’ambito della procedura fallimentare che si è aperta dinnanzi al Tribunale di Milano a seguito della dichiarazione di insolvenza.
Una volta determinate complessivamente le passività, sulla base delle risorse che si renderanno disponibili, sarà approvato un piano di riparto in modo da distribuire tra tutti i creditori ammessi al passivo le risorse ricavate dai beni e dalle attività dell’azienda fallita.
Si tratta di una procedura lunga e complessa che, purtroppo, può anche portare ad ottenere risultati modesti in ragione del fatto che i crediti dei consumatori/acquirenti sono “chirografari” e cioè non privilegiati (a differenza dei crediti vantati dai lavoratori o, eventualmente, dal fisco).
Buone possibilità per chi ha sottoscritto un finanziamento
Uno spiraglio più significativo si apre per quei consumatori che hanno acquistato da Mercatone Uno i beni a rate, attraverso la sottoscrizione di una apposita finanziaria.
In questo caso, infatti, nel caso di inadempimento da parte del fornitore (e cioè di mancata consegna, da parte di Mercatone Uno, di quanto comprato) l’acquirente può richiedere e ottenere la risoluzione del contratto di finanziamento con la restituzione di quanto già versato.
Il nostro consiglio, pertanto, è quello di inviare quanto prima la diffida ad adempiere a Mercatone Uno, in modo da poter poi agire, a seconda del caso specifico, per il recupero di quanto già versato o del proprio credito.
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