Unione Nazionale Consumatori

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FONDO INDENNIZZO RISPARMIATORI: PIATTAFORMA IN TILT!

fondo indennizzo risparmiatori
fondo indennizzo risparmiatori

E’ partita con il piede sbagliato la procedura telematica per il riconoscimento degli indennizzi del 30% ai risparmiatori rimasti vittime dei recenti crack bancari.

Per quanto alcune associazioni di consumatori (o pseudo tali) si vantino di aver già inoltrato innumerevoli domande di richiesta di indennizzo, la verità è che la piattaforma FIR è sostanzialmente in tilt e la stessa domanda da compilare telematicamente è già stata cambiata diverse volte, perché piena di errori e di inesattezze.

Anche la modulistica da allegare all’istanza, fornita dalla Consap che gestisce la piattaforma, è in corso di revisione, con documenti che prima sono stati pubblicati e, poi, precipitosamente tolti.

Il nostro consiglio ai tanti risparmiatori ex Banca Apulia, pertanto, è quello di mantenere la calma e di non farsi prendere dalla frenesia, perché è molto alto, in questa fase, il rischio di presentare una domanda imperfetta e carente sotto il profilo documentale, con la conseguenza di potersi veder respingere la richiesta di indennizzo e di dover fare tutto di nuovo.

Tra l’altro, come Unione Nazionale Consumatori, abbiamo chiesto, di concerto con le altre associazioni consumeristiche, la convocazione di una riunione operativa con la Consap in modo da evidenziare le tante criticità del FIR che stanno emergendo in questi giorni, al fine di poter trovare insieme le più idonee soluzioni.
Stiamo anche valutando la possibilità di chiedere una proroga rispetto ai 180 giorni previsti per la presentazione delle domande, visto il sostanziale blocco della piattaforma telematica del FIR.

In questo clima di grande confusione, ci sono giunte anche delle segnalazioni relative al fatto che Banca Intesa San Paolo starebbe convocando, nelle sue filiali, numerosi risparmiatori in possesso dei titoli Veneto Banca, proponendo loro la possibilità di accedere al Fondo Indennizzo per suo tramite o per tramite di un’associazione di consumatori non riconosciuta con sede in Veneto.
Troviamo tutto questo francamente incredibile!

Piuttosto che prendersi meriti che non sono propri, visto che il FIR è finanziato con i soldi dello Stato (e quindi di tutti i contribuenti), sarebbe meglio che Banca Intesa San Paolo facesse fino in fondo la propria parte in questa vicenda in maniera più coerente, dimostrando un vero interesse nella tutela dei risparmiatori traditi.

Infatti, forse in pochi sanno che Intesa San Paolo aveva promesso di mettere a disposizione dei risparmiatori “azzerati” ben 100 milioni di euro, di cui, poi, si sono completamente perse le tracce.

Pochi pure sanno che la stessa Banca Intesa San Paolo si sta difendendo strenuamente soprattutto contro i risparmiatori di Banca Apulia, costituendosi nei giudizi da questi ultimi promossi in sede civile e non ottemperando alle decisioni dell’Arbitro Consob che aveva condannato la banca a risarcire in toto coloro che fossero in possesso dei titoli Veneto Banca.

Il nostro invito, pertanto, ai risparmiatori che fossero raggiunti in questi giorni da queste comunicazioni è quello di non fidarsi della grande “disponibilità” dimostrata solo oggi da Banca Intesa San Paolo e dalle associazioni da questa sponsorizzate (ma per quale interesse?), pretendendo piuttosto, da un lato, i cento milioni promessi dall’istituto bancario per risarcire gli azionisti “azzerati”, e, dall’altro, il rispetto e la corretta esecuzione delle decisioni dell’Arbitro per le Controversi Finanziarie presso la Consob.
Perché, poi, la pazienza ha un limite.

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